Recensione di “Resistere non serve a niente” di Walter Siti

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Squillate le trombe del giudizio. “Resistere non serve a niente” di Walter Siti mi è piaciuto. Non che lui sia un pessimo scrittore, assolutamente, anzi. Rimango stupita di questo fatto perché difficilmente negli ultimi anni ho trovato soddisfacente un libro uscito vincitore o finalista da un concorso letterario.

Sono stata contenta di essermi potuta ricredere attraverso questo romanzo. Negli ultimi anni sembrava si fosse arrivati più che altro ad una guerra tra case editrici alla ricerca del libro più insulso da presentare. Detto questo, torniamo a parlare strettamente del libro. L’inizio, devo dirlo, non è stato dei migliori. La narrazione non mi sembrava questo granché, almeno nelle prime pagine,e si sa quanto è importante che il narratore sia tale in un libro. Poi pian piano, grazie ad una forte capacità di analisi dello scrittore ci si rende conto che non si può fare a meno di leggere questa dualità di Walter Siti come autore del libro e personaggio dello stesso, ma soprattutto del suo Tommaso Aricò.

Perché questo protagonista è tale a tutti gli effetti, è contemporaneamente metafora ed espressione stessa dei nostri tempi sia in bene che in male, delinquenza compresa. Ed è un personaggio nel quale, per un motivo o per l’altro, tutti noi possiamo identificarci senza colpo ferire. La storia raccontata è la storia di un’amicizia, di una vita in ricerca di quel qualcosa che la possa effettivamente cambiare anche se dopo un periodo di “incertezza” (sebbene definirlo così sia davvero un eufemismo della realtà, N.d.R.) sembra che il nostro protagonista abbia davvero tutto quello di cui abbia bisogno.

Non è esagerato dire che questo romanzo racconti di un viaggio lungo una vita per colmare dei vuoti quasi impossibili da riempire. E’ un romanzo crudo ma sensibile in un certo qual modo. Soprattutto è affrontato decisamente bene in ogni sua sfumatura. Ma è un impressione che progredisce di pari passo con la lettura. Se dopo qualche pagina quindi vi sembra di non apprezzarlo, provate a dargli una chance in più. Non si rimane delusi. Davvero “Resistere non serve a niente”.

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