Recensione di Quattro etti d’amore, grazie di Chiara Gamberale

Quattro etti d'amore, grazieCome spesso mi accade leggendo i libri di Chiara Gamberale, anche per Quattro etti d’amore, grazie è stato necessario dover attendere qualche capitolo prima di comprendere appieno la storia del romanzo e potermi affezionare, e sentire davvero, i protagonisti che ne fanno parte.

Quattro etti d’amore, grazie è un romanzo speciale in cui la scrittrice narra le vicende che riguardano due donne molto diverse per appartenenza sociale ed esperienze di vita: Tea ed Erica, un’attrice di sit-com e una moglie e mamma di due figli, si incroceranno tra gli scaffali di un supermercato e alla cassa studiando l’una il carrello dell’altra e provando a ricostruire la vita che ognuna custodisce all’interno delle mura domestiche.

Le lasagne surgelate e le confezioni di biscotti da smangiucchiare per colazione o per un pasto frugale di Tea, il basilico fresco, il sugo e i dolci di pasticceria per la colazione dei bambini di Erica e i pasti consumati in famiglia non basteranno a ritrarre la vita delle due donne. I due carrelli delle protagoniste, infatti, sveleranno molto sulla loro vita personale anche se, come la scrittrice renderà noto nel romanzo, la verità sembra sempre essere molto lontana da ciò che viene mostrato. Se all’apparenza, infatti, Tea ed Erica sembrano molto diverse, in realtà entrambe dovranno fare i conti con l’insofferenza di una vita spesso difficile da condurre e una relazione sentimentale che non le soddisfa e che sembra ormai viaggiare su un treno destinato al deragliamento e a una strage dalla quale sarà impossibile riprendersi.

Quattro etti d’amore, grazie non è stato un romanzo così semplice da leggere e comprendere, soprattutto all’inizio. Le frequenti analessi, soprattutto nella storia di Tea, hanno reso la storia più complessa. Solo verso la metà del romanzo la figura di entrambe le donne si sveleranno completamente lasciando trasparire la vera essenza mostrando per ognuna i lati più umani e riconoscibili, quelli che accomunano le donne di ogni realtà, fittizia o reale che sia. Complimenti Chiara Gamberale, ancora una volta ci hai emozionati!

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