Recensione di Moonlight Shadow, Banana Yoshimoto

Moonlight Shadow, Banana YoshimotoInserito nella collana Zoom Feltrinelli e venduto a un prezzo low cost di 0,99 euro, il romanzo breve Moonlight Shadow affronta il tema della morte, della perdita e della solitudine, temi che la scrittrice tratta con estrema delicatezza servendosi delle parole dei protagonisti e di una cultura affascinante, quella giapponese.

Il romanzo breve è raccontato in prima persona dalla giovane Satsuki, orfana del suo fidanzato e costretta a far i conti ogni giorno con la nostalgia dei ricordi più positivi e il rimpianto di non aver potuto salutare per l’ultima volta il suo Hitoshi. Dedita al jogging, la sua unica valvola di sfogo, la giovane Satsuki conoscerà una ragazza speciale, Urara. Nei suoi occhi e nella sua gentilezza, la giovane Satsuki troverà conforto e complicità riuscendo a rivivere, per l’ultima volta, un ricordo e un’occasione speciale.

A condividere un sentimento così intenso vi sarà anche Hiiragi, fratello minore di Hitoshi sconvolto da una doppia perdita: oltre al fratello, infatti, lo stesso incidente ha portato via anche la sua fidanzata, la giovane e gentile Yumiko. Hiiragi, così piccolo e maturo, sosterrà la dolce Satsuko con l’amore fraterno e l’affetto di un amico pronto a condividere i momenti più bui della loro esistenza.

Come ogni altro romanzo della scrittrice giapponese, anche Moonlight Shadow riesce a commuovere il lettore in pochissime pagine: la narrazione della scrittrice (e qui il merito, si sa, va tutto al traduttore) è prosa e poesia ed è facile coglierne la bellezza anche quando è scarsa la conoscenza della cultura giapponese. Il finale, inaspettato ma comunque atteso, arriva al lettore come un messaggio di speranza: le persone che abbiamo perso resteranno nel nostro cuore per sempre ed è il loro pensiero, e il ricordo che conserviamo di loro, a rendere speciale ogni giorno: la vita, anche dopo la morte dei cari, merita di essere vissuta.

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