Oriana Fallaci: i suoi ultimi giorni di vita in un film

“Morirò in piedi”, il libro di Riccardo Nencini che racconta gli ultimi giorni di vita di Oriana Fallaci, diventerà un film per ricordare la grande giornalista toscana.

Non bastano, quindi, i libri e le interviste per riportare alla memoria lo stimato lavoro della Fallaci. Nencini ha avuto il privilegio di incontrare la scrittrice due mesi prima della morte, avvenuta il 15 settembre 2006: una conversazione durata otto ore in cui si alternano ricordi di vita privata su morte e malattia (l’alieno, come era solita chiamare il cancro da cui era stata colpita) a considerazioni sui fatti della politica italiana e d’oltreoceano.

E’ lo stesso autore a sottolineare il carattere fragile, ma sempre lucido e combattivo della Fallaci: “Ne esce comunque un’Oriana meno ostica e puntuta di quella che in generale conosciamo. Più intima, generosa e femminile. Offrì caffè e panini dalla finestra della casa del suo medico, dove eravamo quel giorno, alla mia scorta, e mi suggerì tra le righe anche il titolo del libro: Emily Bronte, mi disse, morì sbucciando patate, io invece morirò in piedi”.

Una donna che ha saputo essere la vera regista della sua vita, che ha deciso i tempi e i modi per condurre un’esistenza sempre a testa alta, nonostante le dure critiche piovute soprattutto durante gli ultimi anni a causa delle sue opinioni contro il terrorismo islamico e il mondo arabo.  “La Rabbia e l’Orgoglio”, divenuto un best-seller di fama mondiale, è sicuramente il manifesto più esplicito sulla crisi occidentale dopo l’11 settembre 2001.

La trasposizione cinematografica di questo testamento morale non sarà delle più semplici, ma come ci tiene a precisare il regista Roberto Petrocchi “siamo ancora alle parole, in una fase, per così dire, cinematograficamente embrionale”.

Intanto, non si fanno attendere le ambizioni dell’editore del libro, Polistampa, impegnato a portare il racconto di Nencini negli Stati Uniti e in Canada.

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