Novità digitali: Associazione Editori Europei contro Apple

L’editoria digitale, nonostante il 2011 sia praticamente appena iniziato, già ad un punto di svolta. Sia per ciò che riguarda la vendita di libri che l’abbonamento di riviste:  gli editori dell’Enpa (uno dei maggiori cartelli dell’editoria digitale in Europa, n.d.r.) sono sul sentiero di guerra ed ancora una volta, fattore scatenante è rappresentato dalla Apple.

La nota azienda di Cupertino ha infatti stabilito nuove norme ben precise per ciò che riguarda il suo App Store e il materiale che attraverso di esso può essere acquistato.

Ovviamente a livello meramente tecnico si tratta di una scelta legale sotto ogni punto di vista. La società di Steve Jobs ha tutto il diritto di sviluppare la propria politica aziendale. Non è detto però che i vari interlocutori che con la stessa si interfacciano e basano il proprio lavoro possano essere d’accordo. Ultimamente il tira e molla tra le varie parti si è intensificato notevolmente, partendo dal rifiuto della Apple di dare spazio alla applicazione targata Sony sul suo store, fino ad arrivare alla recente dichiarazione che sancisce l’impossibilità per gli editori di vendere le loro riviste per iPad al di fuori dell’App Store.

Per chiarire meglio la situazione  proporremo un esempio limite ma che rende l’idea. La rivista “Playboy”, nota per i suoi contenuti hard vorrebbe ampliare il suo raggio di azione anche agli utenti iPad. La Apple vuole che l’abbonamento passi esclusivamente per l’App store. Ma quest’ultimo non accetta e non distribuisce materiale osè.  Playboy rimane esclusa dal “giro” del tablet Apple, con ovvie perdite.

Ed è proprio questo che gli editori contestano. Va da se che per i libri, la necessità di passare attraverso l’App Store mette a repentaglio non solo un certo tipo di concorrenza, ma anche gli acquisti fatti in passato quando tale obbligo non sussisteva. Per ciò che riguarda gli abbonamenti alle riviste la situazione è drasticamente più complicata.

Chi intende vendere sulla piattaforma Apple sarà costretto, in diversi casi a cambiare materiale nella versione elettronica rispetto a quella cartacea.

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