Nobel per la Letteratura: le prime scommesse

Mancano ancora molti giorni alla nomina ufficiale del vincitore del Premio Nobel per la Letteratura ma gli amanti delle scommesse già hanno cominciato a proporre possibili vincitori puntando denaro con la speranza di guadagnare un po’ di dollari. Le speculazioni sono così iniziate e i nomi dei possibili vincitori circolano tutti on line, quasi a voler suggerire a tutti un’ottima e sicura fonte di guadagno.

Per curiosità, e per stimolare un interessante confronto (se volete fateci conoscere la vostra opinione), abbiamo dato un’occhiata ai nomi che compaiono in rete e abbiamo visto che i nomi proposti sono numerosi e tutti molti validi. Tra gli scrittori inseriti nella lista dei possibili vincitori troviamo ad esempio Cormac McCarthy, scrittore statunitense autore di Il buio fuori e Non è un paese per vecchi; Ngũgĩ wa Thiong’o, scrittore e poeta keniota autore di Petali di sangue e Un chicco di grano; Don DeLillo, altro scrittore statunitense autore di La Stanza bianca da sempre impegnato anche nella stesura di copioni teatrali, Murakami Haruki, Assia Djebar e Philip Roth che convince molti scommettitori.

Proprio il suo nome è stato citato da molte agenzie di scommesse che hanno premiato il lavoro dell’autore ormai tradotto in molte lingue e conosciuto in tutto il mondo, una produttività che non ha mancato di stupire anche il mondo del cinema: dalla sua penna sono infatti stati tratti due film, opere dedicate al grande e piccolo schermo che hanno visto la partecipazione di attori di grande fama come Anthony Hopkins e Nicole Kidman, protagonisti in La macchia umana tratto dall’omonimo romanzo e uscito nel 2003 con la regia di Robert Benton; e Ben Kingsley e Penélope Cruz, entrambi in Lezioni d’amore, film tratto da L’animale morente voluto dalla regista spagnola Isabel Coixet e uscito nel 2008.

Voi cosa ne pensate? Chi si aggiudicherà il prossimo Nobel per la Letteratura?

2 commenti su “Nobel per la Letteratura: le prime scommesse”

  1. Cormac McCarthy (1933) non è il più grande scrittore vivente…è l’UNICO GRANDE SCRITTORE vivente. Il suo capolavoro, il romanzo “La strada”, ha vinto il Pulitzer nel 2007. I lettori de “La Repubblica” in un sondaggio nel 2010 l’hanno eletto “il miglior romanzo straniero del decennio”. Per me il più grande libro degli ultimi cinquant’anni. Assoluto, come la Bibbia. Un libro che tutti dovrebbero leggere. Un libro bellissimo, toccante, intenso, profondo, emozionante.
    E pensare che quella manica di imbecilli dell’Accademia svedese, imbevuti fino al midolo di antiamericanismo, ancora insistono a non volergli… conferire il Nobel…
    Ma si, meglio mediocri scribacchini come, Doris Lessing, Herta Muller, Gunter Grass, Omar Pamuk, Mario Vargas Llosa…
    Tralascio volutamente ogni commento sull’ultimo premio Nobel italiano…Dario Fò, la cui distanza con il suo predecessore, l’ultimo italiano che prima di lui ha vinto il premio nel 1975, Eugenio Montale, è pari a quella di un’abisso spazio-temporale, o, se volete, alla fossa delle Marianne.

    Il critico Francesco Guglieri scrive: “La strada potrebbe essere quasi catalogato come un’opera di fantascienza, ben piantata nella solida tradizione del filone catastrofico-apocalittico,​ se non fosse anche il romanzo di McCarthy più intenso, visionario e definitivo, oltre che uno dei più belli e struggenti che il nuovo secolo ci abbia, per ora, offerto. Un romanzo enigmatico, misterioso, che da una parte spinge il lettore a cercare una chiave che ne risolva il segreto, dall’altra resta refrattario a ogni tentativo di decifrarlo. Impenetrabile, altero, struggente. Così come le parole su cui si chiude: <>

    Rispondi
  2. “Una volta nei torrenti di montagna c’erano i salmerini. Li potevi vedere fermi nell’acqua ambrata con la punta ambrata delle pinne che ondeggiavano piano nella corrente. Sul dorso avevano dei disegni a vermicelli che erano le mappe del mondo in divenire. Mappe e labirinti. Di una cosa che non si poteva rimettere a posto. Che non si poteva riaggiustare. Nelle forre dove vivevano ogni cosa era più antica dell’uomo, e vibrava di mistero.”
    (Cormac McCarthy, La strada)

    Rispondi

Lascia un commento