La mossa del riccio di Davide Mattiello, recensione

davide mattiello - la mossa del riccioDopo Nessuno parla con l’arbitro e Godete!, La mossa del riccio è il terzo libro della Add editore che mi ritrovo a “spulciare” con molto interesse e lo ammetto: la Add sta diventando rapidamente una delle mie case editrici preferite.

Le su pubblicazioni non sono mai imponenti o di difficile comprensione e tuttavia sono eclettiche e ricche di stimoli di riflessioni. La mossa del riccio, in particolare, è uno di quei saggi che rischia di far discutere a lungo anche i più moderati tra i membri di un club del libro.

A partire dalla sua storia personale, che lo ha portato a impegnarsi in prima persona in diverse occasioni (sino a orientare le sue energie nella lotta contro la mafia diventando uno dei coordinatori di Libera) e da quelle di protagonisti della storia come Don Lorenzo Milani, Paolo Freire e Danilo Dolci, Mattiello ci offre una riflessione assolutamente non scontata sui rapporti con l’altro e sulla violenza, da considerare nelle sue varie accezioni.

Detta così, l’affermazione può sembrare pericolosa, Mattiello però ci porta a riflettere su quanto esercitare la violenza sia pericoloso e dannoso tanto quanto il negarla, il non riconoscerla, il non dare valore alla rabbia, che invece può essere incanalata e diventare una forza produttrice di cambiamento.

Cambiamento che diventa possibile solo nel momento in cui comprendiamo che l’altrui è l’incontrato, che ci sono persone che sono come pozzi artesiani: dopo averle incontrate difficilmente riusciremo a scrollarci di dosso la consapevolezza che ci hanno trasmesso. Consapevolezza di noi stessi, dell’altro, della realtà, quella da conservare, quella da cambiare, quella da difendere, quella da costruire.

 

Il grido che vuole arrestare la brutalità del potere, che è come un «alt!» lanciato nella notte eterna della storia, sta in quel «ripudia» dell’articolo 11.
Ripudia la guerra!
Ma come?
Eppure ha un esercito!
Ripudia la guerra!
Eppure ha un esercito!
In quel «ripudia la guerra» ci sta il ripudio dell’uso arrogante della violenza, agìta oppressivamente e arbitrariamente.
Non certo il ripudio dell’organizzazione della violenza come tale: era stata guerra anche quella partigiana e di liberazione.
C’è la guerra di chi si scrolla di dosso un mostro cannibale.
E la guerra di chi annienta l’umanità per proprio gusto.
Ai costituenti era chiaro.

Autore: Davide Mattiello
Titolo: La mossa del riccio – Al potere con tenerezza e disciplina
Editore: Add
Anno: 2011
Pagine: 112
Prezzo: € 7,00
ISBN 9788896873540

Lascia un commento