Leggere insieme, romanticismo o noia mortale?

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Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare. Quasi quindici anni fa convinsi il mio fidanzato, oggi mio marito, a trascorrere del tempo con me leggendo questa divertentissima commedia ad alta voce. So che anche solo nominare Shakespeare fa venire l’orticaria a molti, eppure, dopo aver perso un po’ di tempo per familiarizzare con il suo linguaggio, non si può che amarlo e ridere e sognare con i suoi versi.

In realtà oggi non intendo parlare nello specifico di quest’opera, ma dell’esperienza del leggere insieme. Secoli fa la lettura era un atto pubblico: un singolo leggeva ad un uditorio. Non poteva essere diversamente, a pensarci bene, visto che l’analfabetismo era condizione comune e che non c’erano a disposizione molti libri (d’accorto è una sintesi spaventosa di secoli di storia, ma potete compensarla leggendo Il futuro del libro di Robert Danton).


Poi siamo entrati nella dimensione della lettura solitaria. Fatti salve le esperienze di reading, che sono sì interessanti, ma dopo un po’ soccombono alla nostra distrazione. La nostra soglia di attenzione si è ridotta o viene forzatamente ridotta a causa della poca esperienza d’ascolto che abbiamo e dei tanti cellulari che suonano inopportunamente.

Ad ogni modo, ogni tanto qualcuno prova a riportare in auge la lettura condivisa, attività oggi possibile anche grazie agli audiolibri (se proprio non abbiamo il piglio e la pazienza della recitazione). Ne avevo parlato tempo fa a proposito di un interessante articolo uscito sul blog della scrittrice Michela Murgia.

Leggere invece un libro a due voci com’è? Per quanto mi riguarda è un’esperienza davvero interessante. D’accordo, per mio marito è stata interessante per un massimo di trenta minuti, io invece ripeterei l’esperimento. In buona sostanza, specie se si tratta di dialoghi, la presenza di un secondo lettore ci consente di rendere presenti, vivi, i personaggi. Di cogliere a volte sfumature che leggendo da soli ci sfuggono.

Una scena divertente letta in due porta scoppi di ilarità, contagiosa, contagiosissima. Una scena romantica, invece, specialmente se non avete ancora accalappiato la vostra preda, può risultare utile ed efficace e ottenervi un bacio o qualcosa di più. Ecco, non sarebbe male riscoprire il potere di fascinazione della letteratura. Anche quando, magari, i giovani lettori preferiscono Twilight a Shakespeare.

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