Il labirinto degli spiriti, di Carlos Ruiz Zafon

Il labirinto degli spiriti di Carlos Ruiz Zafon non necessita in realtà di aver letto gli altri libri della tetralogia per essere apprezzato: questo romanzo, anche da solo, è in grado di catturare l’occhio e l’attenzione del lettore senza problemi.

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Anche quando, magari, è difficile mantenere l’attenzione su un trama di proporzioni epiche. E’ possibile dare la “colpa” delle distrazioni ad entrambi (scrittore e lettore) e dividere al 50% tale difetto di forma? Non c’è ombra di dubbio: Il labirinto degli Spiriti di Carlos Ruiz Zafon non è un libro leggero, sia in termini di storia che di pagine. Ma è comunque un volume che può appassionare e trasportare letteralmente in un altro mondo. Perché quando ad essere coinvolta in un grande mistero è l’anima di un personaggio, non c’è narrazione che tenga: l’impulso alla scoperta c’è sempre.

Carlos Ruiz Zafon non è propriamente un autore adatto “a tutti” e per approcciarsi a lui bisogna essere spiritualmente preparati e non essere spaventati dalla realtà della Spagna che racconta e nella quale inserisce le sue narrazioni. Al momento questo volume sembra essere quello conclusivo della tetralogia e non bisogna illudersi: dei misteri verranno svelati, ma ciò avverrà a caro prezzo, non con semplicità.

Il lettore se avrà la capacità di leggere senza pregiudizi si troverà davanti ad una storia epica ed in grado di catturare. E che con molta probabilità vorrà completare leggendo anche i passati capitoli. Per coloro che amano lo scrittore invece si tratta di una piacevole conferma ampiamente meritata.

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