Come l’acqua per il cioccolato, di Laura Esquivel

Come l’acqua per il cioccolato di Laura Esquivel è forse il libro più romantico esistente in assoluto, almeno secondo il modesto punto di vista di chi vi scrive. Cresciuta con la visione del film e le calde ambientazioni del Messico appena arrivata all’età per farlo ( e appena trovatolo in libreria) non mi sono fatta sfuggire l’occasione di acquistarlo. Si tratta di uno dei libri da me più amati in assoluto. E per svariate motivazioni che ora vi racconterò nel corso della recensione.

Prima di tutto è un libro ben scritto. Sebbene pregno di tradizioni e cultura non si tratta di un volume ostico da leggere. Il ritmo della narrazione è regolare, scandito in buona parte da macro-capitoli preceduti da ricette. Le ho provate quasi tutte con le dovute correzioni in quantità e posso dirvi che non solo sono fattibili, ma sono una più buona delle altre. Con una in particolare, a base di tortillas, ho allietato feste di compleanno e rinfreschi della mia famiglia per diversi anni.  Mi venivano richieste addirittura e rimanevano stupiti quando rispondevo che erano state estrapolate da un libro.

Il bello di tutto ciò non è nella “possibile” riutilizzazione di un qualcosa indicato nel libro come una ricetta, ma ciò che la stessa rappresenta: quel legame con la realtà che ti fa sentire vicino quel libro, che gli da consistenza, anche se magari si parla di fantasmi o cose credute dalla maggior parte delle persone. Ma più di tutti è una grandiosa storia d’amore, quella tra Tita e Pedro, osteggiata da una vita ingiusta e dotata di un finale…con il botto, letteralmente.

E una volta finito di leggere il libro si rimane con gli “occhi a cuoricino” per la forza dei sentimenti che vengono espressi dalla scrittrice nel suo testo, ma al contempo con un sapore agrodolce in bocca, perché sicuramente se si avesse avuto scelta, non sarebbe stata quella la fine che si sarebbe voluta per l’intera storia.

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